venerdì 17 ottobre 2014

Chocolate banana muffin per gli Angeli del fango

In questo post, oltre ad una buonissima ricetta, ci sarà un punto di vista personale sulla situazione che stiamo vivendo qui a Genova.

Prima le cose liete: lunedì sera accedo a Facebook e mi casca l'occhio su un post del gruppo di appassionate di torte a cui sono iscritta, Love is cake design di Genova. La missione era portare i nostri dolci per la città, per rifocillare i negozianti colpiti ed i ragazzi che stavano ripulendola dal fango. Benché fossero ormai le 23 passate, chissenefrega ho pensato! Era un'idea fantastica! Così mi metto al lavoro per preparare questi muffin banane&cioccolato: ci voleva qualcosa di decisamente nutriente, e la ricetta della Nigella (sempre lei, in questo periodo è il mio guru) era l'ideale. Vediamola:

Ingredienti (per 12 muffin)
3 banane molto mature
125 gr olio di semi (io uso sempre l'olio di arachidi)
2 uova grandi
100 gr zucchero scuro (brown sugar)
225 gr farina 00
3 cucchiai di cacao amaro
1 cucchiaino di bicarbonato

Procedimento:
Preriscaldare il forno a 200° ed inserire i pirottini da muffin nell'apposita teglia.
Schiacciare bene le banane con una forchetta fino a ridurle ad una crema. Versare l'olio e nel frattempo sbattere il composto con un mixer elettrico. Continuare aggiungendo le uova e lo zucchero.
Setacciare insieme farina, cacao e bicarbonato ed aggiungerli al composto di banane, questa volta con una frusta A MANO, finché il tutto è appena amalgamato insieme.
Versare a cucchiaiate nei pirottini e cuocere nel forno per 15-20 minuti. Io di solito impiego 18 minuti.

Commenti:
Questi muffin sono ottimi  e sostanziosi, perfetti per la colazione. Consiglio però di aggiungere qualcosa in più per esaltarne il sapore: 1 cucchiaino di essenza di vaniglia, 2 cucchiai di gocce di cioccolato (anche bianche), una spolverata di cannella, 1 cucchiaio di dulce de leche, insomma quello che più vi piace. Gocce di fondente e bianco, oppure vaniglia e cannella, o dulce de leche e gocce... lasciate andare la golosità!

Ecco i muffin nei pirottini gialli: non ricordano tanti girasoli?


L'iniziativa è stata un successo, molte ragazze del gruppo hanno girato per tutto il pomeriggio, donando una pausa dolce a tutti coloro che stavano lavorando. Come ha scritto Anna, si può aiutare mettendo mano ai propri talenti, restando se stesse... e noi siamo "tortare"! Brave ragazze!

E' stato solo un piccolo contributo, ma abbiamo voluto essere vicino a tutti quei volontari che per giorni hanno spalato e liberato le strade dai detriti. Martedì è passato in visita un amico dagli USA, che è rimasto impressionato dai tanti ragazzi presenti e mi ha detto che, se la stessa cosa dovesse succedere a Houston dove abita, i giovani non farebbero altro che aspettare gli aiuti dal governo e non muoverebbero un dito. Vi copio il suo commento su Facebook:
Yesterday, I did my final walk across Genova. I walked from Principe to Brignole. While waiting for Sonia, who works in the worst part of the destruction of the flooding, I couldn't help but notice the amount of youths helping clean the city. I though to myself, if this happened in Houston, would the youth help in the clean-up or would the people of Houston scream for the federal government to help them out? There was no government help here. The people got together and cleaned their own city. Bellissimo Genova...well done.

Io e la mia famiglia abbiamo anche donato 3 sacchi pieni di abiti, (anche la Furbissima mi ha dato alcuni giocattoli e peluche), direttamente ad una famiglia di Montoggio, la cui casa è stata letteralmente invasa dall'acqua.

Ma... tutto questo ci porta a monte, all'acqua che ha invaso strade, negozi, cantine e ha ridotto tutto il centro ad una distesa di fango. Il mio posto di lavoro è in piena zona alluvionata e ci è andata bene perché, dalla porta a piano strada, si accede agli uffici al piano ammezzato tramite una scala. L'acqua è filtrata nell'ingresso e nella cantina per circa 1 metro, ma la porta di vetro ha retto. Tutto intorno a noi, invece, è la desolazione totale. Il bilancio iniziale conta 2500 imprese distrutte, 6000 posti di lavoro a rischio e 200 milioni di euro di danni.

Quante volte ancora dovrà succedere? La prima alluvione risale al 1970, dunque sono passati 44 anni. Poi di nuovo nel 1993, in modo meno grave per fortuna. E ancora 3 anni fa.
Sappiamo della conformazione morfologica particolare del territorio ligure, e di essere davanti ad una calamità naturale straordinaria. Ma non posso che soffermarmi su diversi punti:

 - Gli abusi edilizi e la cementificazione iniziati negli anni '60 e portati avanti allegramente dalla politica locale, che hanno sconvolto l'assetto idrogeologico della città.
- Le giunte comunali e regionali che sono state buone buone e non hanno preteso i finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio. I 35 milioni stanziati, bloccati dal TAR, guarda caso sono spuntati come per magia solo dopo l'ennesima tragedia.
- Il senso di abbandono del cittadino da parte delle istituzioni. Genova è una tra le città con il costo della vita più caro d'Italia, con le imposte comunali più alte, con i parcheggi più salati. Per avere cosa in cambio? 
- Incompetenza di chi dovrebbe monitorare la situazione meteo: cosa veniva riportato dall'Arpal alle 21:20 di giovedì 9? Situazione in miglioramento! (l'ho visto al tg regionale). Ma come è possibile?
- Il massimo dell'assurdo sono stati premi di produzione intascati da alcuni dirigenti comunali per i risultati conseguiti per la messa in sicurezza del territorio. Sembra assurdo ma è così.

Non sono una grande fan di Crozza, ma una frase del suo "DiMartedì - La copertina di Crozza" mi ha colpito: "un paese di gente seduta sulla poltrona che guarda gente in ginocchio".

E' ora di smetterla!

E' prevista una manifestazione per MARTEDI 21 OTTOBRE alle 13, organizzata dal movimento #OraBasta, che partirà da Piazza De Ferrari per arrivare a Palazzo Tursi. Lì una delegazione presenterà un documento che avanzerà le richieste di dimissioni della giunta e varie proposte. E ci andrò, perché è davvero il momento di dire ORA BASTA!!

8 commenti:

  1. Bellissima iniziativaquella dei dolci che vi fa onore.Concordo sul fatto che è ora di dire basta. baci

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    1. Grazie! Mi aspettavo più persone alla manifestazione, forse doveva essere pubblicizzata di più... ma non demordiamo.

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  2. so cosa state provando, ci sono passata qualche mese e in queste situazioni come in altre purtroppo simili vissute si vede la bontà d'animo nascosta nelle persone pronte ad aiutare anche con piccole cose come quelle che tu descrivi e per chi riceve la sensazione di nn essere stati abbandonati....da tutti....glo

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  3. Cara Sonia, come sempre dolcissima e sensibile anche in questi devastanti frangenti!!

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    1. Mentre preparavo i dolcetti sì, ma quando scrivevo tanto dolce non ero, ti assicuro!! Quello che mi fa rabbia è che alla fine nessuno pagherà per ciò che è successo.

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  4. Bellissimo il pensiero del ristoro/conforto solidale a chi ripuliva, dolcissimo il gesto di assistenza alla famiglia di Montoggio (brava la mia nipotina), ma soprattutto bellissima l'indignazione che provi e soprattutto proviamo tutti noi compresi davanti a queste tragedie! L'evento catastrafico è fuori dal nostro controllo, per carità, ma la gestione post evento, o peggio ancora, la NON gestione neanche della prevenzione è intollerabile! Dove lavoro, a febbraio scorso (quando a Roma c'è stata la bomba d'acqua) ho vissuto sulla mia pelle un brutto momento, rischiando personalmente, ma "ovviamente"... non è successo niente! (ringraziando Dio), un bacio, ziapatty

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    1. ciao zia Patty! spero che non ricapiti più, ma si sa, chi vive sperando... Mi auguro solo che adesso si faccia qualcosa!

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